L’appello della LIM al Comune di Milano
FORUM ECONOMIA URBANA 2024
INDIPENDENZA, IMPRESA, CULTURA
Facciamo cultura: vendendo libri, ovviamente, ma a monte elaboriamo una proposta, operiamo una selezione di contenuti che è il fulcro del lavoro librario e culturale.
UN LAVORO SOCIALE E CULTURALE
Facciamo incontrare le persone, miglioriamo il quartiere e contribuiamo alla tenuta del tessuto sociale. Purtroppo, questo impegno non compare nei bilanci ordinari delle nostre imprese, non è previsto.
Ci piacerebbe che si potesse quantificare la perdita per cittadini e lettori di fronte alla chiusura di una libreria, per far emergere tutta la ricchezza che produciamo, anche quella intangibile.
I TAGLI ALLA CULTURA
L’APPELLO DELLA LIM AL COMUNE DI MILANO
Ecco, quindi, l’appello della LIM al Comune di Milano:
Per tutti questi motivi, chiediamo al Comune di Milano di aprire un confronto diretto, per cercare di finanziare un fondo che possa garantire la continuità delle forniture alle biblioteche comunali senza i soldi del Ministero, anche attraverso la ricerca di importi equivalenti presso altri enti, fondazioni o sponsor.
Chiediamo al Comune di Milano di poter lavorare a un modello di bilancio sociale che riconosca le librerie di qualità sul modello del Marchio delle librerie di qualità francese, maldestramente imitato anche in Italia, dove ci si è limitati a un mero elenco in un albo, senza neppure proporre un simbolo identificativo o un logo.
Chiediamo il riconoscimento per queste librerie di agevolazioni fiscali per TARI e imposta sulla pubblicità, oltre alla semplificazione della SCIA e dell’occupazione di suolo pubblico in occasione di piccoli eventi culturali.
Chiediamo al Comune di Milano di continuare a proporre spazi commerciali ad affitti calmierati a nuovi librai in cerca di un negozio dove aprire la propria attività. Ricordiamo che nei prossimi mesi sarà in scadenza il contratto di locazione per alcune librerie che avevano goduto di un bando speciale per locali MM 11 anni fa. Auspichiamo che queste librerie possano continuare la loro attività attraverso il mantenimento nel nuovo bando delle caratteristiche di priorità che erano inserite nel vecchio.
Chiediamo al Comune di Milano di aprire un confronto affinché dalle difficoltà attuali possa nascere un laboratorio per le piccole imprese culturali, sperando anche che possa accendersi un dibattito pubblico su quanto fanno (o non fanno) le istituzioni in questo paese per la cultura.